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Nuova terapia per il tumore alla mammella HR+/HER2- in fase avanzata: Ribociclib, un inibitore CDK-4/6, associato a un inibitore dell'aromatasi



Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP, Committee for Medicinal Products for Human Use ) dell’ EMA ( European Medicines Agency ) ha espresso un parere positivo, raccomandando l’approvazione di Kisqali ( Ribociclib ) in combinazione con un inibitore dell’aromatasi per il trattamento delle donne in postmenopausa con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico con recettori ormonali positivi, negativo per il recettore 2 del fattore di crescita dell’epidermide umano ( HR+/HER2- ) come iniziale terapia su base endocrina.
Il CHMP raccomanda di combinare Ribociclib con un inibitore dell’aromatasi ( Letrozolo, Anastrozolo o Exemestane ).

Attualmente non esiste alcuna cura per il tumore alla mammella in fase avanzata e il 30% circa di coloro che hanno avuto una diagnosi di cancro al seno in fase precoce finisce per sviluppare una forma avanzata della malattia.

Il parere positivo del CHMP si basa sulla superiore efficacia e sulla dimostrata sicurezza di Ribociclib più Letrozolo rispetto al solo Letrozolo nello studio clinico registrativo di fase III MONALEESA-2.

Lo studio, che ha arruolato 668 donne in postmenopausa con carcinoma mammario avanzato o metastatico HR+/HER2- che non avevano ricevuto alcuna precedente terapia sistemica per il tumore al seno in fase avanzata, ha dimostrato che Ribociclib e l’inibitore dell’aromatasi Letrozolo riducono del 44% il rischio di progressione della malattia o di morte rispetto a Letrozolo in monoterapia all’analisi ad interim.

Nella maggior parte dei casi, gli eventi avversi nello studio clinico MONALEESA-2 sono stati di entità lieve-moderata; tramite il monitoraggio di routine sono stati identificati precocemente, e in genere sono stati gestiti con la sospensione e/o la riduzione della dose.

Una successiva analisi pre-pianificata della sopravvivenza globale con ulteriori 11 mesi di follow-up ha dimostrato una sopravvivenza mediana senza progressione ( PFS ) di 25.3 mesi per Ribociclib e Letrozolo e di 16.0 mesi per Letrozolo in monoterapia ( hazard ratio, HR=0.568 ( IC 95%: 0.457-0.704; p inferiore a 0.0001).
In più della metà delle donne con malattia misurabile che assumeva Ribociclib più Letrozolo si è osservata una riduzione delle dimensioni del tumore pari ad almeno il 30% ( tasso di risposta globale nelle pazienti con malattia misurabile, ORR=55% vs 39%, p = 0.00025 ).
Il follow-up per valutare la sopravvivenza globale è tuttora in corso, in quanto i dati sono immaturi.

Nel marzo 2017 Ribociclib è stato approvato dall'Agenzia regolatoria statunitense FDA ( US Food and Drug Administration ) in combinazione con un inibitore dell’aromatasi come terapia iniziale su base endocrina per il trattamento delle donne in postmenopausa con carcinoma mammario avanzato o metastatico HR+/HER2-.

Ribociclib può essere assunto con o senza cibo, per os una volta al giorno alla dose di 600 mg ( tre compresse rivestite con film da 200 mg ) per tre settimane, seguite da una settimana libera da trattamento.
Ribociclib viene somministrato in combinazione con un qualsiasi inibitore dell’aromatasi assunto per quattro settimane continuative.

Ribociclib è un inibitore selettivo delle chinasi ciclina-dipendenti, una classe di farmaci che contribuiscono a rallentare la progressione del tumore, inibendo due proteine chiamate chinasi ciclina-dipendente 4 e 6 ( CDK-4/6 ).
Queste proteine, quando vengono iperattivate, possono consentire alle cellule tumorali di crescere e di dividersi in modo eccessivamente rapido.
Mirare alle CDK4/6 con maggiore precisione potrebbe avere un’importanza fondamentale nell’impedire alle cellule tumorali di crescere in maniera incontrollata. ( Xagena Medicina

Fonte: Novartis, 2017

Xagena_Salute_2017


Per approfondimenti: OncoGinecologia.net http://www.oncoginecologia.net/


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